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Alternativa & sei tu il miracolo di Hyroscima crea una bolla di amore e luce Cristica

Cosa fare in caso di terremoto come è avvenuto a Taiwan il giorno 3 aprile 2024?

Sapendo che i terremoti sono indotti da dispositivi tellurici umani..


Ecco una guida su cosa fare in caso di terremoto:

  1. Prima del terremoto:
    ● Prepara un kit di emergenza contenente acqua potabile, cibo non
    deperibile, kit di pronto soccorso, torcia e pile di ricambio, coperte di
    emergenza, abbigliamento adeguato, documenti importanti e altri
    elementi essenziali.
    ● Assicurati che la tua abitazione sia costruita secondo le normative
    antisismiche e che gli oggetti pesanti siano ancorati saldamente alle
    pareti.
    ● Esercitati con la tua famiglia su cosa fare durante un terremoto: dove
    trovare riparo, come spegnere il gas e l’elettricità, ecc.
  2. Durante il terremoto:
    ● Mantieni la calma e cerca riparo sotto un tavolo robusto, un letto o
    contro un muro interno.
    ● Proteggi la testa e il collo con le braccia.
    ● Evita di correre all’aperto o di usare gli ascensori durante il terremoto.
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    ● Se sei all’esterno, cerca un’area aperta e lontana dagli edifici, alberi e
    cavi elettrici.
  3. Dopo il terremoto:
    ● Controlla te stesso e gli altri per eventuali ferite e fornisci assistenza
    medica immediata se necessario.
    ● Spegni il gas e l’elettricità, se non l’hai già fatto.
    ● Se sei all’interno, esci con cautela, prestando attenzione ai detriti
    caduti e ai possibili pericoli strutturali.
    ● Utilizza il telefono solo per le emergenze e ascolta le trasmissioni radio
    per le istruzioni delle autorità locali.
    ● Assicurati di avere il kit di emergenza a portata di mano e che i
    membri della tua famiglia siano al sicuro.
    ● Se sei bloccato sotto le macerie, cerca di fare rumore per farti sentire e
    cerca di restare calmo fino all’arrivo dei soccorsi.
  4. Dopo il terremoto (a lungo termine):
    ● Fornisci assistenza ai soccorsi, se sei in grado di farlo in sicurezza.
    ● Riempi i contenitori con acqua potabile pulita e assicurati di avere cibo
    e altri beni di prima necessità a portata di mano.
    ● Evita di avvicinarti a edifici danneggiati o aree instabili.
    ● Segui le istruzioni delle autorità locali e preparati a un’evacuazione se
    necessario.
    ● Valuta i danni alla tua abitazione e prendi le misure necessarie per
    ripararli o trovare un alloggio temporaneo sicuro.
    Seguire queste linee guida può aiutarti a proteggere te stesso e la tua
    famiglia durante un terremoto e a ridurre al minimo il rischio di ferite o
    danni. È importante essere preparati e sapere cosa fare in caso di
    emergenza.
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    Cosa fare in caso di alluvione
    Ecco una guida su cosa fare in caso di alluvione:
  5. Monitoraggio delle condizioni meteorologiche:
  • Ascolta le previsioni meteorologiche e le avvertenze di allerta di
    emergenza emesse dalle autorità locali.
  • Mantieniti aggiornato sul livello dei fiumi, sui possibili allagamenti e
    sulle aree a rischio nella tua zona.
  1. Preparazione prima dell’alluvione:
  • Prepara un kit di emergenza contenente acqua potabile, cibo non
    deperibile, kit di pronto soccorso, torce e pile di ricambio, coperte di
    emergenza, abbigliamento adeguato, documenti importanti e altri
    elementi essenziali.
  • Mantieni un registro dei numeri di emergenza locali e assicurati di
    avere un piano di evacuazione in caso di alluvione.
  • Se vivi in un’area a rischio di allagamento, prepara la tua casa: chiudi
    porte e finestre, sposta oggetti preziosi al piano superiore e sigilla
    prese e aperture con materiale impermeabile.
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  1. Durante l’alluvione:
  • Segui le istruzioni delle autorità locali e preparati ad evacuare se viene
    emesso un ordine di evacuazione.
  • Sposta te stesso, la tua famiglia e i tuoi animali domestici in un luogo
    sicuro e più alto, come un piano superiore o il tetto della tua casa.
  • Evita di attraversare corsi d’acqua in piena o aree allagate in auto o a
    piedi: l’acqua può essere più profonda o più veloce di quanto sembri e
    potresti essere trascinato via.
  • Evita di entrare in contatto con acqua di alluvione, che potrebbe essere
    contaminata da detriti, rifiuti o sostanze chimiche nocive.
  1. Dopo l’alluvione:
  • Assicurati che tu e la tua famiglia siate al sicuro e che non ci siano
    feriti.
  • Non tornare nella tua casa fino a quando le autorità locali non hanno
    dichiarato che è sicuro farlo.
  • Verifica i danni alla tua abitazione e prendi le misure necessarie per
    ripararli o trovare un alloggio temporaneo sicuro.
  • Elimina detriti e detriti dalle strade circostanti, se possibile, per
    facilitare il lavoro di soccorso e pulizia.
  • Segui le istruzioni delle autorità locali per l’assistenza e il supporto
    dopo l’alluvione.
    Seguire queste linee guida può aiutarti a proteggere te stesso e la tua
    famiglia durante un’alluvione e a ridurre al minimo il rischio di ferite o danni.
    È importante essere preparati e sapere cosa fare in caso di emergenza.
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    Cosa fare in caso di incendio
    Ecco una guida dettagliata su cosa fare in caso di incendio:
  1. Mantenere la calma e attivare l’allarme:
    In caso di incendio, è importante mantenere la calma e attivare
    immediatamente l’allarme antincendio, se disponibile. Questo avviserà gli
    altri e consentirà loro di evacuare in sicurezza.
  2. Evacuare l’edificio:
    Se sei all’interno di un edificio in cui si è sviluppato un incendio, evacua
    immediatamente seguendo le vie di fuga indicate. Non utilizzare mai gli
    ascensori durante un incendio.
  3. Avvisare gli altri:
    Se possibile, avvisa gli altri occupanti dell’edificio della presenza di fuoco e
    aiutali ad evacuare, specialmente anziani, persone con disabilità o bambini.
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  4. Cercare di spegnere l’incendio, se sicuro:
    Se l’incendio è appena iniziato e sei addestrato all’uso degli estintori
    antincendio, puoi provare a spegnerlo. Usa solo estintori se ti senti al sicuro e
    se hai una via di fuga chiara.
  5. Chiudere le porte dietro di te:
    Quando evacui un’area in fiamme, chiudi le porte dietro di te per rallentare la
    diffusione delle fiamme e del fumo.
  6. Stai basso, se necessario:
    Se incontrate fumo denso durante l’evacuazione, accovacciatevi o sdraiatevi
    a terra e coprite il naso e la bocca con un panno umido per ridurre
    l’esposizione al fumo tossico.
  7. Utilizzare le scale di emergena:
    Se evacui un edificio, usa sempre le scale di emergenza e non gli ascensori.
    Le scale di emergenza sono più sicure e meno suscettibili di essere colpite dal
    fuoco.
  8. Raggiungere il punto di raccolta:
    Una volta fuori dall’edificio, raggiungi il punto di raccolta designato, che
    dovrebbe essere a una distanza sicura dall’edificio incendiato.
  9. Chiamare i servizi di emergenza:
    Una volta in sicurezza, chiama immediatamente i servizi di emergenza
    (numero d’emergenza locale) e segnala l’incendio. Fornisci loro tutte le
    informazioni necessarie, inclusa la posizione esatta dell’incendio e qualsiasi
    dettaglio utile.
  10. Non tornare indietro:
    Una volta evacuato, non tornare mai indietro in un edificio in fiamme per
    recuperare beni personali o per aiutare gli altri. Lascia questa operazione alle
    squadre di soccorso professionale.
    Ricorda che la tua sicurezza è la priorità assoluta in caso di incendio. Segui
    sempre le procedure di evacuazione e non mettere a rischio la tua vita o
    quella degli altri per salvare beni materiali.
    Puoi mettere un fazzoletto bagnato davanti alle vie respiratorie per cercare
    di filtrare il fumo e ridurre l’inalazione di sostanze tossiche durante un
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    incendio. Il fazzoletto bagnato può aiutare a intrappolare le particelle nocive
    presenti nel fumo, riducendo così l’esposizione ai polmoni.
    Tuttavia, è importante notare che un fazzoletto bagnato potrebbe non filtrare
    completamente il fumo, quindi è sempre preferibile evacuare il più
    rapidamente possibile e rimanere il più basso possibile, poiché il fumo tende
    a salire verso il soffitto. Utilizzare un fazzoletto bagnato è una misura di
    emergenza temporanea e non dovrebbe sostituire l’evacuazione rapida e
    sicura dall’edificio in fiamme.
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  11. Cosa fare in caso di attacco nucleare
    • medita e crea una bolla energetica come è accaduto Ad Hiroshima, quel 6 agosto 1945, c’era anche una piccola comunità di otto gesuiti. Il loro presbiterio era proprio nel raggio di devastazione della bomba atomica. Ma sia loro che il presbiterio rimasero illesi. E attribuirono il miracolo al fatto che vivevano ogni giorno il mistero di Fatima….

    • Tuttavia, è importante essere
      preparati e sapere cosa fare in caso di emergenza. Ecco una guida su cosa
      fare in caso di attacco nucleare:
  12. Mantieni la calma e cerca riparo immediato:
  • Mantieni la calma e cerca riparo immediato in un luogo sicuro.
  • Se sei all’interno di un edificio, cerca riparo nel punto più interno e
    protetto possibile, preferibilmente al piano più basso o in un rifugio
    antiaereo.
  • Se sei all’aperto, cerca riparo in un edificio solido o in un fossato
    profondo, e copriti con materiali resistenti come legno, metallo o terra.
  1. Proteggi te stesso dall’esposizione alle radiazioni:
  • Se hai tempo, copri la bocca e il naso con un panno umido per
    proteggerti dall’inalazione di polveri radioattive.
  • Copriti la testa e il collo con le braccia o un oggetto resistente per
    ridurre l’esposizione alle radiazioni.
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  1. Attendi istruzioni dalle autorità:
  • Ascolta attentamente le trasmissioni radio o televisive per le istruzioni
    delle autorità locali o governative su cosa fare dopo un attacco
    nucleare.
  • Segui le istruzioni fornite dalle autorità e preparati ad evacuare se
    necessario.
  1. Evita l’esposizione alle radiazioni:
  • Dopo un attacco nucleare, evita di uscire all’aperto o di avvicinarti a
    zone colpite, poiché potrebbero essere contaminati dalle radiazioni.
  • Segui le istruzioni per rimanere al chiuso e ridurre al minimo
    l’esposizione alle radiazioni.
  1. Assistenza medica e soccorso:
  • Fornisci assistenza medica di base a coloro che sono feriti o bisognosi
    di cure immediate, se sei in grado di farlo in sicurezza.
  • Cerca di contattare i servizi di emergenza e i soccorritori per
    assistenza medica e supporto.
  1. Dopo l’attacco:
  • Dopo un attacco nucleare, rimani al sicuro e aspetta istruzioni dalle
    autorità su cosa fare dopo l’attacco.
  • Valuta i danni alla tua comunità e prendi parte agli sforzi di soccorso e
    di ricostruzione, se sei in grado di farlo in sicurezza.
  • Cerca supporto e assistenza psicologica per affrontare lo stress e il
    trauma derivanti dall’attacco nucleare.
    Affrontare un attacco nucleare è una situazione estremamente pericolosa e
    stressante. È importante essere preparati e sapere cosa fare in caso di
    emergenza. Seguire queste linee guida può aiutarti a proteggere te stesso e
    gli altri durante un attacco nucleare e a ridurre al minimo il rischio di ferite o
    danni.
    Sì, esistono alcune pillole e farmaci che possono essere utilizzati per mitigare
    gli effetti delle radiazioni nucleari in determinate situazioni. Tuttavia, è
    importante sottolineare che queste pillole non forniscono una protezione
    completa contro la radiazione e devono essere utilizzate solo secondo le
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    indicazioni di un medico o delle autorità competenti in caso di emergenza
    nucleare.
    Le due principali pillole anti-radiazioni disponibili sono:
  1. Compresse di iodio:
    Queste pillole contengono iodio stabile, che satura la ghiandola tiroidea con
    iodio non radioattivo, impedendo così l’assorbimento di iodio radioattivo
    rilasciato nell’ambiente. Questo può aiutare a proteggere la ghiandola
    tiroidea dai danni causati dall’assorbimento di iodio radioattivo, riducendo il
    rischio di sviluppare malattie tiroidee e il rischio di cancro alla tiroide. Le
    compresse di iodio sono particolarmente utili in caso di emergenza nucleare,
    quando il rilascio di iodio radioattivo nell’ambiente è una preoccupazione.
  2. Prussian Blue:
    Questo farmaco può essere utilizzato per trattare l’avvelenamento da cesio
    radioattivo. Il cesio radioattivo può essere assorbito dall’organismo e
    accumularsi nei tessuti, causando danni ai tessuti e aumentando il rischio di
    cancro. Il Prussian Blue aiuta ad accelerare l’eliminazione del cesio
    radioattivo attraverso le feci, riducendo così la quantità di cesio assorbito
    dall’organismo.
    È importante notare che queste pillole devono essere assunte solo sotto la
    supervisione di un medico o delle autorità sanitarie competenti, in caso di
    emergenza nucleare o esposizione alle radiazioni. Inoltre, esse non
    proteggono dalle altre forme di radiazione e non sostituiscono altre misure di
    protezione, come l’evacuazione dalle zone colpite, il riparo o l’uso di
    dispositivi di protezione individuale.
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    Come curare una ferita
    Possiamo dire che le ferite sono delle interruzioni nella continuità dei tessuti
    e degli organi, dovute generalmente a cause fisiche.
    Vi sono molti modi di classificare le ferite, ma fondamentalmente possiamo
    distinguerne 4 tipologie.
  3. Abrasioni, escoriazioni: queste ferite interessano gli strati superficiali
    della pelle, mettendo a nudo il tessuto sottocutaneo. Sono le classiche
    “sbucciature” e interessano molto di frequente i gomiti, ginocchia,
    mani e gambe. Non vi è necessariamente sanguinamento, ma spesso,
    può esserci soltanto una perdita di plasma.
  4. Ferite lineari da taglio: di solito sono causate da materiali affilati e
    possono essere di varia profondità. Anche il sangue può essere più o
    meno intenso.
  5. Ferite penetrate da punte: di solito causate da oggetti appuntiti
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  6. Ferite lacere o lacero-contuse: sono ferite che presentano margini
    strangiati, dovute a colpi ricevuti con oggetti non taglienti o appuntiti.
    Ognuna di queste ferite deve essere trattata in maniera differente.
    Trattamento abrasioni ed escoriazioni
    Se possibile prima sotto acqua corrente per rimuovere quanto più sporco
    possibile, quindi disinfettare con una garza sterile imbevuta di disinfettante,
    facendo attenzione a non calcare troppo la mano per non aggravare il danno
    già presente. È consigliabile, se la ferita è tanto sporca, mettere sulla ferita
    stessa un po’ di pomata antisettica, e coprire con una gazza sterile,
    altrimenti trattare con mercurocromo, lasciando la ferita scoperta.
    NOTA BENE: le ferite si coprono sistemando il cerotto di fissaggio su tutti e
    quattro i lati, in modo da non permettere il passaggio di sporco o polvere. Il
    mercurocromo (macchia con molta facilità, fate attenzione a come lo
    maneggiate) ha la capacità di formare una sottile pellicola sulla ferita che,
    almeno in parte, aiuta a non sporcare di nuovo la ferita.
    Trattamento ferite lineari da taglio
    Se possibile sempre sotto acqua corrente, quindi disinfettare con garza
    sterile imbevuta di disinfettante, se necessario tamponare sino alla
    cessazione del sanguinamento, coprire con una garza sterile. Se il taglio è
    molto profondo è necessario rivolgersi ad un medico. Nei sanguinamenti
    veramente profondi, costruire un tampone mettendo del cotone all’interno di
    più strati di garza, applicarlo sopra alla ferita e tenere premuto il tampone
    con forza. I bordi della ferita, se necessario, si possono unire con dei sottili
    cerotti sterili, molto adesivi, che sostituiscono i punti di sutura.
    Trattamento ferite da punte
    Sono ferite che possono nascondere molti rischi, sia d’infezione profonda sia
    d’emorragie interne. Per questo sono ferite che, dopo essere state
    disinfettate, richiedono l’applicazione di pomate antisettiche e sempre il
    controllo da parte di un medico.
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    Trattamento ferite lacere o lacero-conture
    Si consiglia di mettere queste ferite sotto l’acqua fredda, in modo da
    rallentare lo scorrere del sangue, disinfettarle e coprirle.
    NOTA BENE: se lo sporco o il materiale penetrato nella ferita è troppo in
    profondità, dopo aver lasciato correre sulla ferita il disinfettante, coprire con
    garza sterile e portate la persona ferita ad un pronto soccorso o da un
    medico.
    Ecco una lista di accorgimenti da adottare nel trattamento di una ferita.
  7. Valutazione della gravità:
    Prima di iniziare qualsiasi trattamento, valuta la gravità della ferita. Se la
    ferita è profonda, ampia, sanguina abbondantemente, o se coinvolge parti
    del corpo sensibili come viso, collo o genitali, cerca immediatamente
    assistenza medica professionale.
  8. Igiene delle mani:
    Prima di toccare la ferita, assicurati di lavare accuratamente le mani con
    acqua e sapone per prevenire il rischio di infezioni.
  9. Ferma il sanguinamento:
    Se la ferita sanguina, applica una leggera pressione con un panno pulito o un
    batuffolo di cotone per fermare il sanguinamento. Se il sangue permea
    attraverso il materiale di copertura, aggiungi altri strati piuttosto che
    rimuoverlo.
  10. Pulizia della ferita:
    Dopo aver fermato il sanguinamento, pulisci delicatamente la ferita con
    acqua tiepida e sapone neutro. Evita l’uso di alcol o perossido di idrogeno, in
    quanto possono danneggiare i tessuti circostanti.
  11. Irrigazione:
    Se necessario, utilizza una siringa o una bottiglia di plastica per irrigare la
    ferita con soluzione fisiologica sterile o acqua pulita per rimuovere detriti e
    batteri.
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  12. Applicazione di antisettico:
    Se disponibile, applica un antisettico come iodio o cloruro di benzalconio
    intorno alla ferita per prevenire le infezioni. Assicurati di non mettere
    l’antisettico direttamente nella ferita aperta.
  13. Copertura della ferita:
    Applica un bendaggio sterile sulla ferita per proteggerla da contaminazioni
    esterne. Assicurati che il bendaggio sia abbastanza largo da coprire
    completamente la ferita e fissalo in posizione con nastro adesivo o bendaggi.
  14. Controllo regolare:
    Controlla regolarmente la ferita per assicurarti che si stia rimarginando
    correttamente. Se noti segni di infezione, come arrossamento, gonfiore,
    dolore o secrezioni purulente, cerca assistenza medica.
  15. Riposo e protezione:
    Durante il processo di guarigione, è importante riposare e proteggere la
    ferita da ulteriori danni. Evita di sollevare oggetti pesanti o di esporre la
    ferita a frizioni eccessive.
  16. Seguire le istruzioni mediche:
    Se hai ricevuto cure mediche professionali per la ferita, segui attentamente
    le istruzioni del medico e prendi eventuali farmaci prescritti come indicato.
    Ricorda che le ferite più gravi o complesse possono richiedere cure mediche
    specializzate, quindi non esitare a cercare assistenza professionale se
    necessario.
    Ecco come trasportare un ferito.
    Per portare un ferito si possono usare vari modi: per esempio si può fare una
    stampella umana, si può portare a cavallina facendo la seggiola, oppure
    improvvisare una barella.
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    La barella può essere improvvisata in diverse maniere:
    ● Una porta o un cancello ben robusti e si coprono di paglia o fieno,
    indumenti, tela di sacco;
    ● Un pezzo di tappeto o coperta, tela di sacco, disteso su due grossi
    bastoni ben assicurati ai due lati;
    ● Due giacche con le maniche rovesce all’interno: infilate due bastoni
    dentro le maniche, ed abbottonate poi le giacche sopra di essi;
    ● Due bastoni infilati dentro un paio di sacchi attraverso due fori
    praticati in fondo ai sacchi stessi, negli angoli.
    I portatori devono alzare le stanghe contemporaneamente, fare passi corti.
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    Come fare una fasciatura
    I tipi di bende più comuni sono i rotoli e le bende. Se in caso d’emergenza
    non avete a disposizione il vostro pronto soccorso, potete ricavare bende e
    tamponi usando il fazzoletto, lacerando camicie e usando sciarpe e scialli.
    Bende triangolari
    Le bende triangolari sono di solito di lino o cotone, ma in caso d’emergenza
    potete usare il vostro fazzoletto. Queste bende sono utilissime perché si
    possono ripiegare in un’infinità di modi diversi e adoperare per qualsiasi
    fasciatura.
    Bende in rotoli
    Le bende in rotoli sono fatte di cotone elasticizzato o di garza. Le bende
    elastiche vengono usate per bendature su articolazioni. I rotoli sono di arie
    altezze, varia a seconda delle parti del corpo cui sono destinate. Per es., le
    bende per le dita sono alte 2,5 cm, per le gambe 9 cm., per il petto 15 cm.
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    Bende triangolati o braccio a tracolla
    Per sostenere un braccio o una clavicola spezzata, si deva annodare il
    fazzoletto al collo mettendo la punta verso l’arto rotto e legando insieme le
    due estremità del fazzoletto con un nodo piano. Così la parte più larga del
    fazzoletto gira attorno al braccio e lo sostiene.
    Le bende triangolari non vengono usate solo per sostenere il braccio ma
    anche per fasciarsi la testa in caso di troppo sole, per fasciare la mano o il
    piede, per fasciare gomito e ginocchio. Se per caso le bende in rotoli
    vengono finite e ti serve una benda per fasciare, per esempio un braccio,
    puoi trasformare il tuo fazzoletto in una di esse piegando la punta fino a
    toccare la base, poi pieghi il trapezio ottenuto a metà ed ecco una benda
    larga, pieghi ancora a metà ed ecco una benda stretta.
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    Guida al primo soccorso di varie condizioni
    mediche
    Fratture, distorsioni e lussazioni
    Si tratta dell’interruzione di un osso nella sua continuità.
    Tipi di fratture:
  • Diretta: quando la frattura avviene nel punto in cui si ha il trauma.
  • Indiretta: quando la frattura avviene lontano dal punto in cui si ha il
    trauma.
  • Semplice: quando il solo osso è interessato.
  • Complicata: quando non solo l’osso è danneggiata, ma anche vasi nervi o
    altro.
  • Completa: quando l’osso si rompe in tutto il suo spessore.
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  • Incompleta: quando l’osso non si rompe del tutto.
  • Esposta: quando l’osso esce dalla sua sede danneggiando le parti molli.
    I sintomi di una frattura sono il dolore vivo, la mancanza di funzionalità,
    l’alterazione della forma dell’arto e il gonfiore.
    Segni di frattura certa sono:
    ● mobilità abnorme di un arto che si pieghi ad esempio, fra il ginocchio e
    il piede
    ● rumore di crepitio avvertito dal malato e dall’osservatore ai minimi
    movimenti, per sfregamento delle superfici di frattura fra loro
    ● evidenza di struttura ossea sporgente da una ferita (frattura esposta)
    Segni di frattura probabile sono:
    ● deformità evidente, ad esempio di un arto
    ● gonfiore locale, per il travaso di sangue dall’osso fratturato
    ● colore bluastro della cute (ecchimosi) quando il sangue travasato si fa
    superficiale
    Il primo soccorso delle fratture:
  1. Evitare movimenti inutili dell’infortunato
  2. Immobilizzare la parte lesa (fasciatura, steccatura ecc)
  3. Mettere spessori fra la stecca e la pelle
  4. Lasciare libere le dita degli arti
    Ci sono poi le distorsioni e le lussazioni che sono due condizioni meno gravi
    rispetto alle fratture, più facilmente trattabili e più veloci nella guarigione.
    Distorsioni: dette slogature, si verificano quando i legamenti che tengono
    insieme le ossa in un’articolazione vengono allungati o strappati.
    I sensi sono il dolore e gonfiore. Per prevenire fare una fasciatura stretta
    quanto basta, e fare degli impacchi d’acqua fredda, se questi non servissero
    a niente fare degli impacchi d’acqua bollente, stando attenti a non ustionare
    il ferito.
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    Lussazioni: si verificano quando le ossa di un’articolazione si spostano fuori
    dalla loro normale posizione anatomica e perdono il contatto tra loro.
    I segni sono il dolore, l’impossibilità di muovere l’articolazione, un aspetto
    innaturale del segmento. Per provvedere bisogna cercare di tenere fermo
    l’arto e di non metterlo a posto, e cercare un medico.
    SHOCK E SVENIMENTO
    Shock o collasso
    E’ una depressione fisica pericolosa che viene in conseguenza di quasi tutte
    le ferite.
    Di solito il paziente viene meno e diventa pallido; talvolta perde
    completamente conoscenza. Non lasciate che questo succeda, ma fatelo
    immediatamente distendere, con la testa voltata da una parte, e
    mantenetelo caldo mettendogli attorno una coperta o un cappotto.
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    Svenimento
    Se la persona svenuta è pallida (questo fa capire che è stato a causa della
    scarsità di sangue nel cervello), fatelo sedere e piegategli giù la testa fino a
    mettergliela fra le ginocchia.
    Se invece al viso rosso e congestioni, tenetegli la testa alta, perché questo
    significa che gli è affluito troppo sangue al cervello.
    Per assistere una persona priva di sensi bisogna, prima di tutto, ripulirli la
    bocca con un fazzoletto avvolto in un dito e toglierli il vomito, sangue o denti
    rotti che possono esserci dentro. Un altro modo è anche mettere la persona
    priva di sensi nella “posizione laterale”.
    Come tastare il polso
    Il sangue si muove nel corpo per l’azione del cuore, del quale in certi punti è
    facile sentire le pulsazioni. Un polso debole e veloce indica uno stato di
    shock; un polso irregolare può segnare un probabile attacco cardiaco. Il
    punto dove è più facile sentire le pulsazioni è il polso. Con indice e medio
    cercate la vena e contate i battiti in 30 secondi. Poi moltiplicateli per due e
    avrete i battiti per minuto.
    Posizione laterale di sicurezza
    Posizionare il paziente su un fianco e con la testa in estensione. Queste sono
    le due componenti essenziali della posizione laterale di sicurezza che deve
    essere raggiunta senza provocare torsioni del capo sull’asse longitudinale
    della colonna.
    La metodica è estremamente semplice e chiunque può praticarla purché
    sappia che le manovre occorrenti sono solo i mezzi per raggiungere la
    finalità più sopra descritta e servono ad evitare il peggioramento delle
    condizioni dell’infortunato nell’attesa di essere trasportato in un luogo idoneo
    ad erogare il soccorso medico vero e proprio.
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    COSA FARE NELLA PRATICA
    ● inginocchiarsi di fianco all’infortunato;
    ● Slacciare eventuali cravatta, cintura, colletto, corsetti, elastici ecc;
    ● vuotare la bocca del suo contenuto mobile: protesi dentaria, residui di
    cibo, sangue, vomito ecc.;
    ● preparare uno spessore di stoffa o di indumenti ripiegati ed infilati con
    delicatezza sotto il capo e disposti in maniera che eventuali sostanze
    defluenti dalla bocca colino direttamente sul pavimento o su altra
    stoffa asportabile con facilità;
    ● atteggiare il capo in iperestensione spingendo in avanti gli angoli della
    mandibola per far migliorare la pervietà delle vie aeree superiori ed
    evitare la caduta della testa in avanti;
    ● allungare ad angolo retto il braccio dell’infortunato che si trova dal lato
    del soccorritore;
    ● flettere il ginocchio del lato opposto a quello del soccorritore;
    ● ripiegare l’altro braccio sul torace;
    ● afferrare contemporaneamente la spalla ed il bacino dal lato opposto
    a quello del soccorritore e ruotarli in avanti mentre, un altro
    soccorritore con movimento coordinato, sposta nello stesso senso il
    capo ed il cuscino insieme;
    ● orientare secondo convenienza le braccia che, a manovra completata,
    vengono a trovarsi entrambe dalla parte del soccorritore: il braccio a
    contatto col pavimento può restare allungato sotto il corpo o piegato
    sotto la testa a mo’ di cuscino, quello superiore flesso al gomito
    presenta la mano a contatto del pavimento;
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    ANNEGAMENTO
    Il salvataggio di un individuo in procinto di annegare non è cosa facile ed è
    meglio che sia eseguito da esperti, soprattutto se deve avvenire a nuoto.
    Chi sta per annegare si aggrappa istintivamente a qualunque cosa e spesso
    trascina sott’acqua il soccorritore. Se la vittima è vicina a riva, è preferibile
    aiutarla con un ramo, un palo, una corda, o lanciandole un oggetto che
    galleggia, preferibilmente grande.
    Anche il salvataggio con una barca deve essere fatto con metodo: fate
    aggrappare la vittima alla poppa e mai da un lato perché la barca potrebbe
    rovesciarsi, potete anche tendergli un remo, e quando egli si è aggrappato a
    questo, guidarlo fino a poppa. Se non siete in grado di farlo salire sulla barca,
    fatelo restare aggrappato mentre voi remate verso riva.
    L’annegato, che viene tratto a riva di peso e senza coscienza, è
    fondamentalmente un asfissiato, perché i suoi polmoni non hanno potuto
    avere il ricambio d’aria necessario per vivere, in più i polmoni dell’annegato
    sono frequentemente pieni d’acqua che egli ha “inspirato”.
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    Se l’asfissia è stata di breve durata, l’infortunato tratto in salvo di solito
    mostra un’attività respiratoria spontanea valida, e in tali casi di solito egli
    riesce a risolvere naturalmente la situazione d’asfissia. Se invece il periodo
    d’asfissia è stato più lungo, la situazione può essere quella dell’arresto
    respiratorio o anche cardiaco: il paziente è incosciente, con movimenti
    respiratori rari o assenti.
    Il primo soccorso
    Liberate immediatamente la bocca da tutto ciò che la ostruisce: se non è
    presente respiro valido, iniziate subito la respirazione bocca a bocca e il
    massaggio cardiaco (nel caso di battito assente).
    ● non perdete tempo a far “uscire acqua dai polmoni” con complicate
    manovre o particolari posizionamenti dell’infortunato; anche la
    posizione prona, invece di supina, non si è dimostrata più efficace a
    questo riguardo;
    ● concentratevi invece sul trattamento rianimatorio badando alla sua
    efficacia, dandovi il cambio frequentemente, senza interromperlo
    neppure pochi secondi e neppure durante il trasporto in ospedale che
    deve essere veloce;
    ● l’annegato è spesso anche un assiderato, perché, in un clima invernale,
    possono bastare pochi minuti d’immersione per raffreddare
    pericolosamente l’organismo. Tenete presente anche questo aspetto,
    spesso dimenticato, nel primo soccorso di un annegato.
    La respirazione artificiale
    Per richiamare in vita una persona apparentemente annegata o soffocata da
    fumo o da esalazioni tossiche e non respira più, dovete praticare la
    respirazione artificiale. Essa consiste semplicemente nel mettere il paziente
    disteso al suolo, e poi nel fare uscire l’aria che c’è nei suoi polmoni e nel farne
    entrare un’altra nuova.
  5. Non appena l’infortunato viene estratto dall’acqua (se è il caso di
    annegamento, ma certi passaggi si possono fare anche se la persona è
    soffocata da fumo o altro), coricatelo con un braccio disteso e il viso
    voltato da una parte e appoggiato all’altro braccio. Quindi mettetevi in
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    ginocchio accanto a lui, od anche a cavalcioni delle sue gambe, stando
    rivolti verso la sua testa;
  6. Posargli le mani sul dorso, all’altezza della vita, dalle due parti della
    colonna vertebrale, e con le dita riunite sulle ultime costole;
  7. Piegatevi in avanti, tenendo sempre le braccia tese, ed esercitate così
    una pressione ferma e costante sulle costole del paziente; intanto
    contate lentamente per migliaia. Questo movimento serve a
    comprimere il paziente contro terra e a fargli uscire l’aria dal petto;
  8. Sollevatevi poi indietro in modo da alleggerire la pressione, senza però
    staccare le mani; e intanto contate lentamente.
    Quando vi accorgete che il paziente ha ripreso a respirare, potete
    sospendere le pressioni, ma sorvegliatelo, perché se il respiro cessasse
    dovreste ricominciare immediatamente.
    Cercate di tenerlo caldo mettendogli delle flanelle calde o delle borse
    d’acqua calda fra le cosce, sotto le ascelle e contro la pianta dei piedi. Si
    dovranno naturalmente togliere al paziente tutti gli indumenti bagnati, e
    avvolgerlo in coperte calde; disturbarlo poi il meno possibile e invitarli a
    dormire; ma sempre controllando attentamente almeno per un’ora.
    COSA FARE NELLA PRATICA
    ● si mette l’infortunato in posizione supina, gli si slacciano gli indumenti
    attorno al corpo e ci si pone al fianco in ginocchio ed all’altezza del
    capo;
    ● con il pollice e l’indice d’una mano si afferra la mandibola
    dell’infortunato e la si sposta in avanti mentre con l’altra mano si
    solleva la nuca estendendo indietro la testa più che sia possibile;
    ● si apre poi la bocca dell’infortunato spingendo la mandibola dall’alto in
    basso e liberando la bocca del suo contenuto se il paziente ha
    vomitato;
    ● si inspira profondamente;
    ● si applica la propria bocca alla bocca ed al naso dell’intossicato;
    ● si espira profondamente nelle vie aeree del soggetto finché non se ne
    ottiene il sollevamento del torace.
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    EMORRAGIA
    Quando un uomo perde molto sangue da una ferita, comprimete la ferita
    stessa, premete con forza col pollice, per fermare il sangue che scorre
    nell’arteria, e poi preparate un tampone, e legatelo stretto sopra la ferita.
    Se l’emorragia fosse violenta, legate un fazzoletto attorno all’arto ferito, e
    stringerlo più che potete passando una bacchetta sotto la legatura e facendo
    girare. Bisogna però allentare questa legatura almeno ogni quarto d’ora,
    perché altrimenti potrebbe produrre una qualche grave lesione permanente.
    Se invece la ferita è piccola, basterà applicare un po’ di tintura di iodio,
    coprire con una garza ben pulita, e fate una fasciatura per tenerla ferma.
    EMORRAGIE ESTERNE: si distinguono in arteriose e venose.
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  9. Emorragie arteriose: il sangue schizza a zampilli violenti intermittenti
    (rosso vivo). É ovviamente urgente il ricovero. Utilizzare i punti di
    compressione a distanza, ossia comprimere l’arto non sul punto della ferita,
    ma lungo il decorso dell’arteria principale dal cuore alla ferita.
    ● CAROTIDE: Posizione semi-seduta, compressione della carotide in
    caso di emorragia al collo.
    ● SUCCLAVIA: Come punto per emorragia della spalla e arto superiore.
    ● ARTERIA ASCELLARE: Emorragia nella parte alta del braccio.
    ● ARTERIA OMERALE: Emorragia nella parte bassa del braccio,
    avambraccio, mano.
    ● ARTERIA FEMORALE: Emorragia dell’inguine o arto inferiore.
  10. Emorragie venose: il sangue cola con flusso lento e continuo (rosso scuro).
    Non c’è rischio di vita. Semplice tamponamento della ferita.
    ● Compressione sul punto di fuoriuscita del sangue.
    ● Applicazioni fredde
    ● Garantire calma e tranquillità all’infortunato (per non accelerare la FC).
    ● Non somministrare alcolici e portare in ospedale
    C’è poi l’epitassi, che è l’emoraggia che riguarda il naso, quindi la perdita di
    sangue dalle vie nasali.
    Può essere causata da un forte raffreddore o da un trauma.
    Sedetevi con la testa chinata in avanti in modo che il sangue non scenda in
    gola e stringete le narici tra le dita per 15 minuti.
    Respirate con la bocca e non soffiatevi il naso per qualche ora. Se
    l’emorragia non si ferma chiamate un medico.
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    SCOTTATURE E USTIONI
    Quando qualcuno accidentalmente si hanno delle scottature, la pelle diventa
    rossa e occorre spalmarla subito con una qualche sostanza grassa, come la
    vasellina, e poi fasciarla senza stringere.
    Un impasto di bicarbonato di sodio ed acqua dà sollievo in caso di scottature
    lievi.
    Le scottature prodotte dal sole vanno trattate come tutte le altre.
    Se qualche lembo del vestito fosse rimasto attaccato all’ustione, non
    strappatelo via, ma tagliatelo tutt’intorno con le forbici o un coltellino ben
    affilato, e poi proteggete al più presto dall’aria la parte ustionata.
    In caso di ustioni gravi, con vesciche o addirittura con la carne carbonizzata,
    chiamate subito un dottore e curate il paziente perché non abbia a subire
    colassi. Non rompere mai le vescicole.
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    COME AFFRONTARE UN AVVELENAMENTO
    Innanzitutto vediamo quali sono i diversi tipi di avvelenamento.
    Intossicazione alimentare
    Si contrae mangiando cibo andato a male. Bisogna evitare cibi stantii o con
    odore inconsueto o sgradevole. Anche il cibo in scatola si deteriora. Se la
    scatola è gonfia buttatela.
    Se qualcuno si sente improvvisamente molto male, subito dopo aver
    mangiato qualche cosa, oppure si sa che ha ingerito un veleno, bisogna per
    prima cosa chiamare un medico.
    Poi, se la bocca non è macchiata o ustionata dal veleno, fatelo vomitare
    dandogli da bere dell’acqua calda in cui sia stato disciolto un po’ di sale o
    mostarda, e provando a solleticargli l’interno della gola con una piuma. Se
    invece il veleno fosse un acido caustico, non si deve fare vomitare il paziente,
    ma fargli invece ingerire della magnesia o del bicarbonato di sodio disciolto
    in acqua, per neutralizzare l’acido.
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    Se il paziente fosse preso da sonnolenza, tenerlo sveglio in tutti i modi.
    I 3 sintomi dell’intossicazione alimentare:
  11. Mal di stomaco e crampi
  12. Diarrea e nausea
  13. Possibile emicrania, vista offuscata, debolezza, vertigini
    Un altro tipo di intossicazione molto grave, ma fortunatamente molto più
    raro, riguarda i cibi conservati in scatola o sottovuoto, e gli insaccati, ed è
    dovuto alla tossina botulinica, prodotta da un bacillo che non è stato
    adeguatamente inattivato all’atto dell’inscatolamento degli alimenti.
    Sono soprattutto le conserve di vegetali sott’olio fatte in casa, la carne
    affumicata e le conserve di pesce, la fonte più importante dell’intossicazione;
    le conserve prodotte industrialmente sono senz’altro più sicure. La bollitura
    dell’alimento per almeno 20 minuti all’atto del consumo, distrugge
    abitualmente la tossina botulinica e protegge dall’intossicazione.
    I disturbi si manifestano da 12 a 36 ore dopo l’ingestione dell’alimento, e
    riguardano la funzione dei nervi più che stomaco ed intestino:
    ● il paziente si lamenta di “vedere doppio” e di “male agli occhi”;
    ● seguono difficoltà della parola, paralisi della lingua delle braccia e dei
    muscoli della respirazione.
    ● La morte, nei casi non curati, avviene per arresto respiratorio;
    ● Vomito e nausea sono presenti in metà dei casi.
    Di fronte ad un caso sospetto è richiesta al più presto una visita del medico;
    nel frattempo il paziente deve essere tenuto al caldo e la respirazione
    strettamente sorvegliata: se necessario si deve iniziare la respirazione
    artificiale.
    Il cibo, o i cibi sospetti devono essere raccolti e conservati per le analisi che
    potranno rendersi necessarie.
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    Avvelenamento da funghi
    Il rischio di questa intossicazione spesso mortale, dovrebbe essere ben noto
    a tutti e sconsigliare il consumo di funghi se non raccolti da persone esperte
    al di là di ogni dubbio.
    I primi sintomi dell’avvelenamento possono presentarsi precocemente (1-2
    ore dopo l’ingestione) o tardivamente (12-24 ore dopo) a seconda della
    qualità dei funghi; consistono in confusione, eccitamento, sete, nausea,
    vomito, diarrea, tremori, collasso o anche perdita di coscienza (coma).
    Se i disturbi sono comparsi precocemente è utile provocare ripetutamente il
    vomito in modo da allontanare il veleno, facendo bere 200 cc. di acqua
    tiepida con due cucchiai di sale da cucina e stimolando la faringe con un
    dito.
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    Il paziente deve essere tenuto tranquillo e al caldo e si dovrà provvedere ad
    un rapido trasporto in ospedale. Anche in queste situazioni può essere molto
    utile rivolgersi telefonicamente ad un Centro Antiveleni.
    Avvelenamento da gas (ossido di carbonio)
    Molti sono i gas tossici per l’uomo quando vengono inalati, cioè respirati, ma
    qui ci si riferirà solo all’ossido di carbonio che è la principale causa di
    avvelenamento da gas in ambienti non industriali e provoca numerose
    vittime ogni anno.
    L’ossido di carbonio è un gas molto velenoso e con il quale abbiamo a che
    fare ogni giorno, tuttavia l’avvelenamento è quasi sempre una disgrazia
    frutto dell’ignoranza e dell’imprudenza.
    Due sono le principali fonti di ossido di carbonio:
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    ● il gas di casa (cosiddetto gas di città), contiene elevate percentuali di
    ossido di carbonio, ma fortunatamente in molti posti e in atto una
    sostituzione di questi gas con metano (non tossico).
    ● il fumo di ogni tipo di combustione, ogni volta che un combustibile
    viene bruciato (e potrà essere la legna, il carbone, il gas di ogni tipo, la
    benzina e il gasolio nei motori ecc.) si libera nel fumo una quantità di
    ossido di carbonio che può essere minore o maggiore (è maggiore
    quando la fiamma brucia male per scarsità d’aria) ma che è sempre
    presente.
    I1 fumo infatti viene abitualmente allontanato dagli ambienti in cui si vive,
    ad esempio con i camini nelle case e con i condotti di scarico negli
    autoveicoli; se il fumo finisce nell’aria che si respira, anche in piccola parte
    ma prolungatamente, si realizzano la premesse per l’avvelenamento da
    ossido di carbonio.
    L’ossido di carbonio non ha odore e non ha sapore: l’odore cattivo del gas
    di città (o del gas nella bombola) è dovuto semplicemente ad una sostanza
    puzzolente che viene aggiunta di proposito per facilitare il riconoscimento
    delle fughe di gas; il gas libero infatti è sempre pericoloso anche che se non
    contiene ossido di carbonio perché può incendiarsi o scoppiare.
    L’ossido di carbonio è estremamente velenoso perché viene assorbito dai
    polmoni e blocca l’emoglobina, sostanza presente nel sangue dell’uomo (e
    degli altri mammiferi) che serve ad assorbire ossigeno dall’aria.
    L’avvelenamento avviene quindi in maniera subdola, nel giro di diversi minuti
    o anche ore, senza che l’avvelenato avverta di star male se non quando è
    tardi: i primi disturbi sono un po’ di mal di testa, vertigine, respirazione
    frequente e affannata; segue confusione, torpore, perdita di coscienza e
    infine la morte a distanza anche di ore.
    Primo soccorso in caso di avvelenamento da gas
    Quando viene rinvenuto un paziente con un avvelenamento da gas in corso,
    solitamente succede in un ambiente chiuso. La persona può essere:
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    ● in coma profondo (non reagisce ad alcuno stimolo)
    ● moderato (reagisce agli stimoli dolorosi come un pizzicotto)
    ● lieve (risponde, ma non si sveglia mai completamente)
    Se l’avvelenamento è avvenuto per una fuga di gas di città si avverte subito
    un forte odore di gas, altrimenti la causa è un camino con tiraggio difettoso,
    o una stufetta a gas accesa (o anche spenta se la bombola è finita), o un
    motore in un garage chiuso o solo scarsamente ventilato. L’avvelenato ha
    spesso un caratteristico colore rosso-ciliegia delle labbra. Si deve agire
    immediatamente.
  14. Se avvertite odore di gas non accendete fiamme o luci di casa, prima
    di aver aerato l’ambiente, per il pericolo di scoppi;
  15. aprite subito porte e finestre (magari sfondandole) evitando di
    respirare l’aria dell’ambiente;
  16. trasportate all’aperto l’intossicato se il rinnovo dell’aria-ambiente non è
    rapido e completo;
  17. se queste due ultime manovre non possono essere compiute con
    rapidità tener presente il rischio che anche il soccorritore possa
    intossicarsi. Per la verità questo e meno probabile negli usuali
    avvelenamenti da ossido di carbonio, ma è frequente in altre
    situazioni: tipico è il caso di asfissia dei soccorritori che si calano in
    pozzi o cisterne nel generoso tentativo di salvare compagni di lavoro
    asfissiati da mancanza di ossigeno o da gas industriali. In questi casi,
    se si decide di correre il rischio, conviene almeno legarsi una corda alla
    vita mediante la quale si possa essere rapidamente recuperati da altri
    soccorritori rimasti all’esterno;
  18. controllate velocemente la respirazione del paziente. Se il respiro è
    assente, o superficiale o raro procedete con la respirazione artificiale
    bocca a bocca eseguendo in questa occasione un maggior numero
    (20) di atti respiratori al minuto;
  19. coprite l’intossicato e tenetelo al caldo. Procedete velocemente al
    trasporto in un pronto soccorso medico. A parità di tempo preferite un
    grande ospedale.
    Ricordatevi che anche in casi apparentemente poco gravi e contro l’opinione
    comune che giudica sufficiente ventilare l’ambiente e attendere il risveglio
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    del paziente, l’avvelenamento da ossido di carbonio è una situazione sempre
    grave (spesso mortale), che i minuti contano e che solo un intervento medico
    tempestivo ha probabilità di successo.
    Avvelenamento da sostanze chimiche
    Una grandissima quantità di sostanze chimiche sono tossiche se vengono
    ingerite, inalate (respirate come vapori) o portate a contatto della cute.
    Ancora, il loro effetto lesivo può effettuarsi sull’intero organismo (veleni veri
    e propri) oppure solo sulla parte del corpo con cui entrano direttamente in
    contatto (es. i caustici).
    Sostanze simili sono contenute frequentemente nei prodotti chimici di uso
    domestico, nelle medicine, nei prodotti chimici che si usano nell’industria e
    nell’agricoltura. Gli effetti di un avvelenamento sono molto variabili a
    seconda del tipo di veleno e della maniera in cui questo è entrato in contatto
    con il corpo; inoltre in molti casi e specialmente se il veleno e stato un
    medicinale o un prodotto di uso domestico, le sostanze velenose contenute
    possono essere svariate, e ciascuna esercitare la sua azione tossica.
    In tutti i casi, contemporaneamente all’applicazione delle norme direttive che
    seguono e al trasporto dell’infortunato dal medico, si deve:
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    ● conservare con attenzione il prodotto causa dell’avvelenamento e
    annotare il nome, la fabbrica e l’uso;
    ● prendere dall’infortunato e dai presenti tutti le informazioni su come il
    fatto è avvenuto, e quanto materiale sia stato, ad esempio, ingerito;
    ● mettersi in contatto telefonico con uno dei centri antiveleno esistenti in
    Italia che fornirà tutte le indicazioni utili sulla tossicità del prodotto e
    sulle cure da adottare.
    Avvelenamento da animali
    Morsi di serpente:
  20. Ricordatevi che il veleno iniettato dal morso di un
  21. serpente entra in circolazione nel sangue e in pochi secondi si diffonde in
  22. tutto il corpo, perciò i soccorsi devono essere immediati. La cosa essenziale
  23. da fare è di fermare il veleno che attraverso le vene si diffonde nel corpo. Per
  24. ottenere ciò legate immediatamente una cordicella o un fazzoletto attorno
  25. all’arto offeso, sopra il punto dove il paziente è stato morsicato, e stringere in
  26. maniera da fermare il sangue e impedirgli di risalire fino al cuore insieme al
  27. veleno. Poi incidete profondamente la ferita in modo da farla sanguinare e
  28. Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 226 di 256
  29. Copyright: autore il massaggio in AMACA VALBONESI
  30. fare così uscire il veleno. Se il paziente venisse preso da sonnolenza tenerlo
  31. sveglio in tutti i modi.
  32. Ragni e scorpioni: alcuni ragni hanno il morso mortale. In Italia si trovano
  33. tarantole e vedove nere, la cui puntura può dare fastidi seri, e scorpioni dal
  34. morso doloroso: il veleno è pericoloso per vecchi e bambini. In caso di febbre
  35. e brividi chiamare il medico.
  36. Punture d’ape api, vespe e calabroni: di norma non vi danno noie se li
  37. lasciate in pace. Se vi agitate potrebbero pungervi. State calmi e aspettate
  38. che volino via. Se vi pungono togliere il pungilione con una pinzetta, con un
  39. ago sterile o con le unghie. Il migliore antidoto per le punture d’insetto è
  40. l’ammoniaca, ma anche l bicarbonato di sodio può giovare.
  41. Zecche: le zecche si nutrono di sangue. Piantano la testa sotto la pelle e
  42. succhiano. In campeggio stateci attenti, perché possono trasmettere
  43. malattie anche gravi. Sono difficili da togliere perché il loro corpo spesso si
  44. spezza e la testa remane conficcata nella pelle. Potete farle cadere
  45. avvicinando un fiammifero acceso, ma potreste scottarvi. Il sistema migliore
  46. è quello di sommergere la zecca d’olio d’oliva; aspettate che soffochi e
  47. strappatela quindi con le pinzette.
  48. NORME GENERALI DI PRIMO SOCCORSO IN CASO DI
  49. AVVELENAMENTO
  50. Il trattamento consiste, entro qualche ora dall’avvelenamento, nel tentativo
  51. di allontanare il prodotto tossico meglio che sia possibile; il soccorritore deve
  52. evitare di contaminarsi.
  53. Veleni ingeriti: provocate il vomito stimolando la gola con un dito o dando
  54. prima da bere 900 cc. di acqua tiepida con due cucchiai di sale da cucina. Si
  55. eccettuano i casi in cui il paziente non è ben cosciente (perché il vomito
  56. potrebbe soffocarlo) o ha ingerito caustici (cioè varechina, acido muriatico,
  57. soda caustica ecc, per il pericolo che danneggino nuovamente l’esofago), o
  58. ha ingerito prodotti del petrolio (benzina, gasolio, ecc., perché potrebbe
  59. inalarli durante il vomito provocandosi gravi danni polmonari).
  60. Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 227 di 256
  61. Copyright: autore il massaggio in AMACA VALBONESI
  62. Nell’ingestione da caustici date da bere 200 cc. di latte o di acqua
  63. albuminosa, ottenuta sbattendo 4 bianchi d’uovo in 1 litro di acqua, oppure
  64. anche solo acqua in mancanza d’altro. Lo stesso fate negli altri
  65. avvelenamenti dopo aver ottenuto il vomito. Tenete il paziente al caldo e
  66. controllate che respiri: eventualmente eseguite la Respirazione artificiale.
  67. Veleni inalati: portate l’infortunato all’aperto, slacciate gli abiti stretti.
  68. Liberate le vie aeree ed eseguite la Respirazione artificiale se la respirazione
  69. spontanea è assente o depressa. Veleni molto potenti possono talvolta
  70. avvelenare anche il soccorritore attraverso la respirazione artificiale bocca a
  71. bocca: in tali casi usate un metodo alternativo;
  72. Contaminazione della cute: anche se non vi è dolore lavate
  73. abbondantemente con acqua corrente meglio se a spruzzo, per 5-10 minuti.
  74. Togliete durante il lavaggio gli abiti eventualmente contaminati;
  75. Contaminazione degli occhi (anche se non vi è dolore): lavate
  76. delicatamente con acqua corrente per 5 minuti, sollevando anche le palpebre
  77. con le dita. Un utile sistema è quello di riempire d’acqua fino all’orlo un
  78. portauovo, applicarlo sull’occhio verso il basso e sbattere ripetutamente le
  79. palpebre con l’occhio ben immerso, rinnovando spesso l’acqua.
  80. Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 228 di 256
  81. Copyright: autore il massaggio in AMACA VALBONESI
  82. COME VIVERE OFF-GRID
  83. Vivere off-grid, lontano dalle reti tradizionali di acqua ed energia, è
  84. diventato un tema sempre più rilevante in un’epoca in cui la sostenibilità e
  85. l’indipendenza sono al centro delle nostre preoccupazioni. Se stai
  86. considerando questa opzione o semplicemente sei curioso su come funziona
  87. la vita al di fuori dei confini convenzionali, sei nel posto giusto.
  88. In questo capitolo esploreremo il mondo affascinante e stimolante di vivere
  89. off-grid. Scoprirai come è possibile creare un ambiente sostenibile, ridurre la
  90. dipendenza dalle risorse esterne e abbracciare uno stile di vita più in
  91. armonia con la natura.
  92. Per offrirti una guida completa e dettagliata su questo argomento, ti
  93. presentiamo il video corso completo realizzato da Serena Pacquola. Serena
  94. vive off-grid dal 2021 in Ecuador ed è diventata un’autorità nel campo della
  95. vita sostenibile e indipendente. Nel suo corso, composto da 57 video, Serena
  96. condivide la sua esperienza personale e offre consigli pratici su come
  97. prepararsi, organizzarsi con acqua ed energia, coltivare alimenti e molto
  98. altro ancora.
  99. Ti invitiamo quindi a immergerti nel mondo affascinante di Serena e ad
  100. esplorare il suo corso dettagliato che ti guiderà attraverso ogni aspetto della
  101. vita off-grid. Preparati a scoprire nuove prospettive, a imparare nuove abilità
  102. e a sperimentare una vita più autentica e in armonia con la natura.
  103. Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 229 di 256
  104. Copyright: autore il massaggio in AMACA VALBONESI
  105. Dai un’occhiata al corso completo di Serena Pacquola per iniziare il tuo
  106. viaggio verso una vita off-grid ricca di scoperte e opportunità!
  107. https://corsi.club6.it/courses/vivere-off-grid
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  109. Piano B.
  110. Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 230 di 256
  111. Copyright: autore il massaggio in AMACA VALBONESI
  112. COME FUNZIONA IL CODICE MORSE
  113. Certamente! Il codice Morse è un sistema di codifica che utilizza una
  114. combinazione di lunghezze di segnali (come lunghe e brevi pause o toni) per
  115. rappresentare lettere, numeri e segni di punteggiatura. Il sistema prende il
  116. nome da Samuel Morse, inventore del telegrafo elettrico, che lo sviluppò nel
  117. XIX secolo come mezzo di comunicazione a distanza. Ecco come funziona:
  118. Alfabeto Morse:
    Il codice Morse consiste in un insieme di simboli chiamati “punti” e “linee” (o
    “segnali corti” e “segnali lunghi”), che rappresentano le lettere dell’alfabeto, i
    numeri e alcuni segni di punteggiatura. Ad esempio, il punto rappresenta la
    lettera “E” e la linea rappresenta la lettera “T”.
  119. Combinazioni di punti e linee:
    Ogni carattere (lettera, numero o segno di punteggiatura) è rappresentato
    da una specifica sequenza di punti e linee. Ad esempio, la lettera “A” è
    rappresentata dalla sequenza di un punto seguito da una linea (“.” e “-“),
    mentre il numero “3” è rappresentato dalla sequenza di quattro linee (“. . .”).
  120. Spaziatura tra i caratteri e le parole:
    Tra un carattere e l’altro, e tra le parole, vengono inseriti spazi di lunghezza
    variabile per separare i simboli e facilitare la lettura. Il punto viene utilizzato
    per rappresentare uno spazio tra i caratteri (” “) e due punti vengono
    utilizzati per rappresentare uno spazio tra le parole (“/”).
  121. Trasmissione:
    Per trasmettere un messaggio in codice Morse, il segnale viene trasmesso
    utilizzando un mezzo di comunicazione appropriato, come un telegrafo, una
    radio o una lampada a segnale. I segnali vengono trasmessi o emessi in
    sequenza secondo il codice Morse, con le combinazioni di punti e linee che
    rappresentano i caratteri del messaggio.
  122. Decodifica:
    Per decodificare un messaggio in codice Morse, il ricevente traduce i segnali
    ricevuti in sequenze di punti e linee e quindi cerca di riconoscere i caratteri
    Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 231 di 256
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    corrispondenti. Questa decodifica può essere effettuata manualmente o
    utilizzando dispositivi specializzati o software che automatizzano il processo.
    Il codice Morse è stato utilizzato ampiamente per la comunicazione a
    distanza prima dell’avvento delle comunicazioni elettroniche moderne. Anche
    se oggi è meno comune, rimane ancora utilizzato in alcuni contesti, come nel
    campo dell’aviazione, nella radioamatoriale, e in situazioni di emergenza
    dove le comunicazioni elettroniche potrebbero non essere disponibili.
    PARTE PRATICA: MESSAGGIO DI EMERGENZA
    Ecco la frase “Attenzione c’è un’emergenza. Riceverai un messaggio
    sulla frequenza 27.855″ in codice Morse:
    “.. -. . —. -. . -.-. -. -.-. . …-. . -. .-. –. . -.
    . .. –. .-. –. . … … –…-.. ./ .-. .. -.-. . …
    . …. .-. …/ ..-. / -. … … .–. . … … .–…/
    .. -. / -… .. … —. / ..-. .-. ..–. . -. -.-. .
    -.-. .. —. -.-. ./ ..—-… —.. …..-.”
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    ALFABETO MORSE
    Lettera Codice Morse
    A .
    B -…
    C -.-.
    D -..
    E .
    F ..-.
    G –.
    H ….
    I ..
    J .—
    K -.-
    L .-..
    M —
    N -.
    O —
    P .–.
    Q –.-
    R .-.
    S …
    T –
    U ..-
    V …-
    W .–
    X -..-
    Y -.-
    Numero Codice Morse
    0 —–
    1 .—-
    2 ..—
    3 …–
    4 ….-
    5 …..
    6 -….
    7 –…
    8 —..
    9 —-.
    Segni di punteggiatura
    e altri simboli:
    . .-.-.-
    , –..–
    ? ..–..
    ! -.-.–
    : —…
    ‘ .—-.
    -….-
    / -..-.
    @ .–.-.
    = -…-
    Z –..
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    LE FREQUENZE RADIO CB
    Come si vede i canali sono organizzati con una spaziatura di 10 kHz, ci sono
    alcune frequenze saltate, assegnate ai radiocomandi oppure a sistemi
    cercapersone. Questi canali vengono chiamati canali ALPHA e sono il 3, 7, 11,
    15 e 19. In arancio, attenzione, siamo in 10 metri, banda radioamatori.
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    Canale

    negativa

    negativa

    negativa CB

    positiva

    positiva

    positiva

    positiva

    positiva

    positiva
    1 25.615 26.065 26.515 26.965 27.415 27.865 28.315 28.765 29.215 29.665
    2 25.625 26.075 26.525 26.975 27.425 27.875 28.325 28.775 29.225 29.675
    3 25.635 26.085 26.535 26.985 27.435 27.885 28.335 28.785 29.235 29.685
    3 alfa 25.645 26.095 26.545 26.995 27.445 27.895 28.345 28.795 29.245 29.695
    4 25.655 26.105 26.555 27.005 27.455 27.905 28.355 28.805 29.255 29.705
    5 25.665 26.115 26.565 27.015 27.465 27.915 28.365 28.815 29.265 29.715
    6 25.675 26.125 26.575 27.025 27.475 27.925 28.375 28.825 29.275 29.725
    7 25.685 26.135 26.585 27.035 27.485 27.935 28.385 28.835 29.285 29.735
    7 alfa 25.695 26.145 26.595 27.045 27.495 27.945 28.395 28.845 29.295 29.745
    8 25.705 26.155 26.605 27.055 27.505 27.955 28.405 28.855 29.305 29.755
    9 25.715 26.165 26.615 27.065 27.515 27.965 28.415 28.865 29.315 29.765
    10 25.725 26.175 26.625 27.075 27.525 27.975 28.425 28.875 29.325 29.775
    11 25.735 26.185 26.635 27.085 27.535 27.985 28.435 28.885 29.335 29.785
    11 alfa 25.745 26.195 26.645 27.095 27.545 27.995 28.445 28.895 29.345 29.795
    12 25.755 26.205 26.655 27.105 27.555 28.005 28.455 28.905 29.355 29.805
    Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 235 di 256
    Copyright: autore il massaggio in AMACA VALBONESI
    13 25.765 26.215 26.665 27.115 27.565 28.015 28.465 28.915 29.365 29.815
    14 25.775 26.225 26.675 27.125 27.575 28.025 28.475 28.925 29.375 29.825
    15 25.785 26.235 26.685 27.135 27.585 28.035 28.485 28.935 29.385 29.835
    15 alfa 25.795 26.245 26.695 27.145 27.595 28.045 28.495 28.945 29.395 29.845
    16 25.805 26.255 26.705 27.155 27.605 28.055 28.505 28.955 29.405 29.855
    17 25.815 26.265 26.715 27.165 27.615 28.065 28.515 28.965 29.415 29.865
    18 25.825 26.275 26.725 27.175 27.625 28.075 28.525 28.975 29.425 29.875
    19 25.835 26.285 26.735 27.185 27.635 28.085 28.535 28.985 29.435 29.885
    19 alfa 25.845 26.295 26.745 27.195 27.645 28.095 28.545 28.995 29.445 29.895
    20 25.855 26.305 26.755 27.205 27.655 28.105 28.555 29.005 29.455 29.905
    21 25.865 26.315 26.765 27.215 27.665 28.115 28.565 29.015 29.465 29.915
    22 25.875 26.325 26.775 27.225 27.675 28.125 28.575 29.025 29.475 29.925
    23 25.905 26.355 26.805 27.255 27.705 28.155 28.605 29.055 29.505 29.955
    24 25.885 26.335 26.785 27.235 27.685 28.135 28.585 29.035 29.485 29.935
    25 25.895 26.345 26.795 27.245 27.695 28.145 28.595 29.045 29.495 29.945
    26 25.915 26.365 26.815 27.265 27.715 28.165 28.615 29.065 29.515 29.965
    27 25.925 26.375 26.825 27.275 27.725 28.175 28.625 29.075 29.525 29.975
    28 25.935 26.385 26.835 27.285 27.735 28.185 28.635 29.085 29.535 29.985
    29 25.945 26.395 26.845 27.295 27.745 28.195 28.645 29.095 29.545 29.995
    30 25.955 26.405 26.855 27.305 27.755 28.205 28.655 29.105 29.555 30.005
    31 25.965 26.415 26.865 27.315 27.765 28.215 28.665 29.115 29.565 30.015
    Esistono alcuni codici e convenzioni ampiamente utilizzati nelle
    comunicazioni radio CB per garantire una comunicazione chiara e efficace.
    Ecco alcuni esempi:
  123. “Roger” o “Affermativo”:
    Utilizzato per confermare la ricezione di un messaggio o una richiesta.
  124. “Negativo” o “Non afferrato”:
    Utilizzato per indicare la negazione o il non riconoscimento di un messaggio.
  125. “Mayday”:
    Utilizzato per indicare un’emergenza grave o un bisogno urgente di
    assistenza.
  126. “Pan-pan”:
    Utilizzato per indicare un’emergenza meno grave o una situazione di
    pericolo.
  127. “Ten-four”:
    Utilizzato per confermare la ricezione di un messaggio o una richiesta, simile
    a “Roger”.
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    32 25.975 26.425 26.875 27.325 27.775 28.225 28.675 29.125 29.575 30.025
    33 25.985 26.435 26.885 27.335 27.785 28.235 28.685 29.135 29.585 30.035
    34 25.995 26.445 26.895 27.345 27.795 28.245 28.695 29.145 29.595 30.045
    35 26.005 26.455 26.905 27.355 27.805 28.255 28.705 29.155 29.605 30.055
    36 26.015 26.465 26.915 27.365 27.815 28.265 28.715 29.165 29.615 30.065
    37 26.025 26.475 26.925 27.375 27.825 28.275 28.725 29.175 29.625 30.075
    38 26.035 26.485 26.935 27.385 27.835 28.285 28.735 29.185 29.635 30.085
    39 26.045 26.495 26.945 27.395 27.845 28.295 28.745 29.195 29.645 30.095
    40 26.055 26.505 26.955 27.405 27.855 28.305 28.755 29.205 29.655 30.105
  128. “Break” o “Breaker”:
    Utilizzato per interrompere una comunicazione in corso per annunciare un
    messaggio urgente o importante.
  129. “Over”:
    Utilizzato per indicare la fine di una trasmissione e la disponibilità per la
    risposta.
  130. “Out”:
    Utilizzato per indicare la fine della comunicazione e la chiusura del canale.
    Questi sono solo alcuni esempi di codici e convenzioni utilizzati nelle
    comunicazioni CB. È importante conoscere e utilizzare questi codici
    correttamente per garantire una comunicazione efficiente e rispettare le
    norme di comunicazione radio.
    Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 237 di 256
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    Come pescare senza canna da pesca
    Pescare senza una canna da pesca richiede un po’ di creatività e
    improvvisazione. Ecco alcuni metodi alternativi per pescare senza una canna
    da pesca:
  131. Fune e gancio:
    Lega un gancio da pesca a una lunga corda o a un pezzo di filo resistente.
    Attacca un’esca al gancio e lancia il tutto nell’acqua. Puoi tirare la corda
    manualmente per muovere l’esca e cercare di attirare i pesci.
  132. Trappole per pesci:
    Costruisci o improvvisa una trappola per pesci utilizzando materiali come
    bottiglie di plastica tagliate o reti. Posiziona l’esca all’interno della trappola e
    lasciala in acqua per attirare i pesci. Una volta catturati i pesci, puoi
    recuperarli manualmente.
  133. Pesca a mano:
    In alcune circostanze, è possibile pescare a mano cercando di afferrare i
    pesci direttamente nell’acqua. Questo metodo richiede una certa abilità e
    pazienza, e potrebbe essere più efficace in acque poco profonde o con pesci
    che si avvicinano facilmente.
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  134. Arpionaggio:
    Costruisci un arpione utilizzando un bastone lungo e appuntito o un ramo con
    una punta affilata. Cerca di colpire il pesce con l’arpione quando si avvicina
    alla superficie dell’acqua. Questo metodo richiede precisione e pratica.
  135. Reti da pesca improvvisate:
    Se hai a disposizione materiale come lenzuola, teli o maglie di rete, puoi
    provare a improvvisare una rete da pesca per catturare i pesci. Posiziona la
    rete in un luogo strategico e attendi che i pesci vi si avvicinino.
  136. Pesciolini o esche fatte in casa:
    Se non hai a disposizione esche commerciali, puoi cercare insetti, vermi o
    piccoli pesci nel tuo ambiente circostante e usarli come esche per attirare i
    pesci.
    Ricorda che la pesca senza una canna da pesca può essere più impegnativa
    e richiedere più tempo e pazienza rispetto alla pesca tradizionale.
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    PRE-CHECK FLIGHT LIST – COSA FARE
    ALL’ULTIMO MINUTO
    Prima di partire con l’aereo, il pilota deve fare quella che si chiama pre-check
    flight list.
    Questa lista include in modo sintetico ma preciso tutti i parametri e gli
    strumenti che deve controllare il pilota prima di partire ad alta quota e
    mettere a repentaglio la vita di centinaia di persone.
    In questa guida abbiamo parlato principalmente di come salvaguardare la
    tua vita e quella dei tuoi familiari.
    L’ultimo capitolo è dedicato alla lista delle cose da fare in caso di emergenza
    improvvisa oppure quando il grande giorno arriverà.
    Chiaramente speriamo tutti quanti che tu non debba mai mettere in pratica i
    consigli che seguiranno in questa ultima lista.
    Però il motivo per cui hai letto questa guida è perchè dentro di te ti senti
    ripetere:
    Non è se, maquando.
    Nessuno sa se succederà e quando.
    Quello che però tu puoi sapere è come farti trovare pronto o pronta.
    Tu sei la persona che farà la differenza su quello che succederà da qui in
    avanti e solo tu puoi fare in modo di mettere in pratica tutti i consigli che ti
    abbiamo dato.
    L’obiettivo è sì sopravvivere ma soprattutto è VIVERE.
    Vivere la vita che ti meriti senza problemi e preoccupazioni.
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    Vivere una vita indipendente dove sei tu in controllo delle tue decisioni e
    dove non devi cadere in ricatti di nessun tipo.
    Quando arriverà il momento di utilizzare questa lista vuol dire che il tempo
    sarà poco. Questa è la lista da mettere in pratico in caso di evacuazione
    improvvisa od altre situazioni spiacevoli che ti danno solo 24 ore di tempo
    per lasciare la tua casa.
    L’errore che potresti fare è quello di pensare di leggere questi ultimi
    paragrafi all’ultimo momento, di pensare di stampare la lista un altro giorno
    o di voler aspettare a preparare il contenuto del tuo zaino di emergenza.
    Vedi questa guida contiene già il 100% delle cose che devi sapere per poter
    affrontare la maggior parte delle situazioni.
    Quello che manca aquesta guida è soltanto il tuo contributo.
    Il tuo contributo consiste nel cominciare a comprare i beni di prima
    necessità, nell’imparare le abilità più importanti per sopravvivere, nel
    richiedere il passaporto per poter andare all’estero e tutto quello che ti
    sembra difficile da fare oppure che puoi rimandare a più avanti. Ecco che
    Quindi:
    ● Non cercare scuse
    ● Non rimandare quello che puoi fare oggi
    ● Non farti trovare impreparato
    ● Non vivere questa situazione con angoscia ma con la tranquillità di chi
    sa che è pronto ad affrontare ciò che verrà
    L’obiettivo di questa guida è quello di non farti sentire da solo o da sola
    nell’affrontare il futuro che verrà.
    Ci sono molte cose che puoi fare per rimodellare il tuo futuro e fare in modo
    che sia tu in controllo della tua vita.
    Questa guida è focalizzata nell’aiutarti a scegliere su che cosa focalizzarti
    per mettere in atto il tuo PIANO B.
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    IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) non è un gioco e non è uno scherzo. IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) è il tuo paracadute e
    come tale va controllato e mantenuto in modo che funzioni perfettamente
    quando sarà arrivato il momento.
    DA STAMPARE:
    LAST MINUTE CHECKLIST IN CASO DI ATTACCO
    ATTIVITA’ COMPLETATA
    Hai preparato lo zaino con tutto quello che ti serve?
    ● Passaporto e documenti importanti
    ● Soldi in varie valute, oro e cripto
    ● Kit pronto soccorso
    ● Coltello da sopravvivenza
    ● Borraccia acqua
    ● Barrette energetiche e cibo
    ● Accendino e fiammiferi
    ● Torcia dinamo
    ● Bussola e mappe
    ● Abbigliamento di ricambio
    ● Cellulare e caricabatterie
    Molte persone fanno l’errore di portarsi cose che non servono con loro nel
    momento del bisogno. C’è chi cerca di prendere il computer, troppi vestiti di
    ricambi, magari una valigia pesante e piena di roba inutile.
    Cerca di focalizzarti solo sulle cose che ti servono davvero.
    In caso di emergenza che richieda una fuga rapida, è importante portare
    con sé solo gli elementi essenziali per garantire la propria sicurezza e
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    sopravvivenza. Alcune cose che una persona dovrebbe lasciare a casa
    perché potrebbero rallentare la fuga includono:
    Oggetti di valore sentimentale:
    Anche se possono avere un grande valore affettivo, gli oggetti di valore
    sentimentale come foto di famiglia, regali preziosi, ecc., possono essere
    sostituibili e non devono essere priorità durante una fuga di emergenza.
    Documenti non essenziali:
    Documenti come certificati di nascita, diplomi, documenti di proprietà, ecc.,
    possono essere importanti, ma è meglio conservarne copie digitali sicure
    anziché portare con sé gli originali che possono essere persi o danneggiati
    durante la fuga.
    Abbigliamento non adatto alla situazione:
    In una situazione di emergenza, è essenziale indossare abbigliamento adatto
    alle condizioni atmosferiche e alle necessità di sopravvivenza. Pertanto,
    lasciare a casa abiti inutili o poco pratici può aiutare a ridurre il peso e
    l’ingombro durante la fuga.
    Oggetti ingombranti o pesanti:
    Oggetti voluminosi o pesanti, come attrezzature sportive, strumenti pesanti,
    ecc., possono rendere più difficile la fuga e rallentare il movimento. È meglio
    lasciarli a casa o, se possibile, sostituirli con versioni più leggere e compatte.
    Per esempio il laptop non è un oggetto importante se siete muniti di
    smartphone che vi permette di andare su internet.
    Oggetti non essenziali per la sopravvivenza:
    Oggetti di intrattenimento, giocattoli, articoli di lusso, ecc., non sono
    essenziali per la sopravvivenza e dovrebbero essere lasciati a casa per
    ridurre il peso e l’ingombro durante la fuga.
    Animali domestici non essenziali:
    Portare con sé animali domestici può essere difficile durante una fuga di
    emergenza e può rallentare il movimento. Se possibile, lasciare a casa gli
    animali domestici non essenziali o trovare un piano alternativo per la loro
    cura e protezione durante l’emergenza.
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    È importante pianificare in anticipo e preparare una borsa di emergenza con
    gli elementi essenziali necessari per la sopravvivenza e la sicurezza durante
    una fuga rapida. Questo può includere cibo, acqua, vestiti, kit di pronto
    soccorso, documenti importanti, torce e altre forniture di emergenza.
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    Come Spostarsi di Notte Seguendo le Stelle
    Benvenuto alla lezione su come spostarsi di notte seguendo le stelle. Questa
    è un’abilità essenziale per la sopravvivenza, specialmente in situazioni in cui
    non si dispone di strumenti di navigazione moderni. Imparare a utilizzare le
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    stelle come punti di riferimento può aiutarti a orientarti e a muoverti in modo
    sicuro anche nelle condizioni più difficili.
  137. Conoscere le Costellazioni Principali:
    Prima di tutto, è importante familiarizzare con le principali costellazioni
    visibili nell’emisfero in cui ti trovi. Le costellazioni come l’Orsa Maggiore,
    l’Orsa Minore e la Croce del Sud sono punti di riferimento comuni utilizzati
    per la navigazione stellare.
  138. Identificare la Stella Polare:
    In emisfero nord, la Stella Polare è uno dei punti di riferimento più
    importanti. Si trova vicino alla costellazione dell’Orsa Minore e indica sempre
    il nord. Trovare la Stella Polare ti permette di orientarti nella direzione
    nord-sud.
    Per riconoscere la Stella Polare, segui questi passaggi:
  139. Trova l’Orsa Minore:
    La Stella Polare si trova vicino all’estremità della coda dell’Orsa Minore.
    Questa costellazione è composta da sette stelle, che formano un
    piccolo carro o un cucchiaio.
  140. Traccia una Linea Immaginaria:
    Immagina una linea retta che passa attraverso le due stelle più
    distanti dell’Orsa Minore nel verso della coda. Questa linea punta
    direttamente alla Stella Polare.
  141. Osserva la Brillantezza:
    La Stella Polare è relativamente luminosa rispetto alle altre stelle
    circostanti nell’Orsa Minore. Tuttavia, non è la stella più luminosa del
    cielo notturno, quindi potrebbe richiedere un po’ di pratica per
    individuarla.
  142. Determina la Posizione Nord:
    Una volta individuata la Stella Polare, avrai trovato la direzione nord.
    La Stella Polare si trova quasi esattamente sopra il polo nord celeste,
    quindi punta verso nord.
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  143. Verifica con una Bussola (opzionale):
    Se hai una bussola con te, puoi confermare la direzione nord
    utilizzando la Stella Polare come riferimento. La bussola dovrebbe
    indicare circa la stessa direzione.
    Ricorda che la visibilità della Stella Polare dipende dalle condizioni
    meteorologiche e dall’inquinamento luminoso. Inoltre, se ti trovi nell’emisfero
    sud, non sarai in grado di vedere la Stella Polare, ma dovrai invece utilizzare
    altre costellazioni come punti di riferimento per la navigazione.
  144. Utilizzare le Costellazioni per Trovare la Direzione:
    Una volta identificata la Stella Polare, puoi utilizzare le altre costellazioni per
    trovare la tua direzione. Ad esempio, l’Orsa Maggiore può essere usata per
    trovare la Stella Polare: tracciando una linea immaginaria attraverso le due
    stelle più luminose dell’Orsa Maggiore, questa linea punta direttamente alla
    Stella Polare.
  145. Determinare gli Angoli:
    Oltre a indicare la direzione nord-sud, le stelle possono anche aiutarti a
    determinare gli angoli. Impara a misurare gli angoli utilizzando le stelle come
    riferimento per mantenere una rotta precisa.
  146. Pratica e Esperienza:
    Come con qualsiasi abilità di sopravvivenza, la pratica è fondamentale.
    Passa del tempo a osservare il cielo di notte e a familiarizzare con le
    costellazioni e le loro posizioni. Con l’esperienza, diventerai sempre più sicuro
    nel navigare utilizzando le stelle come guida.
    Ricorda, la navigazione stellare richiede tempo e pazienza per essere
    padroneggiata, ma è un’abilità preziosa che può fare la differenza quando ti
    trovi in situazioni di emergenza o di sopravvivenza. Continua a praticare e a
    perfezionare le tue abilità, e sarai in grado di muoverti con sicurezza anche
    nelle notti più buie.
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    Tipologie di Nodi e Come Farli
    “una vita puo’ dipendere daun nodo ben fatto”
    Sui nodi e sulle legature d’ogni tempo sono stati scritti libri, girati
    documentari, scritti post nei blog di tutto il mondo e questo perchè sono
    decide di migliaia e da qualcuno ipotizzate come “infinite” le combinazioni di
    posizioni che una corda o più assieme, possono assumere una volta che le si
    ha fra le mani.
    Ma di tanti che sono, eccone alcuni, molti dei quali appresi durante i tribolati
    gli anni di guerra, scindendo quelli secondo lui più utili dagli altri valutandone
    dapprima lo scopo (basato secondo la sua visione di vita all’aria aperta) ed
    in secondo luogo la difficoltà d’esecuzione.
    Si poichè se una vita puo’ dipendere da un nodo ben fatto è necessario che
    esso sia realizzabile anche con una certa e relativa semplicità e rapidità!
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    Ecco di seguito tutti i nodi che dovresti conoscere e saper eseguire.
    NODI DI BASE
    Nodo semplice: Si usa per evitare ad una corda di piccolo diametro di
    slacciarsi. Usato anche per non far uscire una fune da un’anello di diametro
    di poco superiore.E’ la base di molti altri nodi più complessi.
    Nodo cappuccino: Per appesantire l’estremità di una corda, o per evitare
    che essa fuoriesca da un’anello o da una carrucola, per fare una corda per
    arrampicata. Prende il nome dal fatto che veniva e viene tuttora usato dai
    frati cappuccini.
    NODI DI GIUNZIONE
    Nodo piano: Per unire due corde di uguale spessore(diametro). Non va usato
    per forti pesi.
    Nodo incrociato o nodo della rete o nodo a bandiera: Per unire due corde,
    anche di spessore differente, adatto anche per forti pesi. Per fabbricare una
    rete (da cui prende il nome). Nel caso di corde di spessore differente, è la
    corda più piccola che va incrociata perché la trazione la fa immobilizzare
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    contro la corda grossa. Con due corde dello stesso spessore il nodo della rete
    è più sicuro del nodo piano.
    Nodo del Pescatore o nodo inglese: Per unire due corde di uguale spessore,
    specialmente se umide. Si scioglie facilmente anche se le corde sono
    bagnate. I due nodi semplici devono incastrarsi uno nell’altro e non opporsi
    uno contro l’altro. E’ anche un’utile maniglia per vasi o bacinelle se i capi
    liberi della fune sono legati insieme. Il catino o bacinella deve essere messo
    fra i due nodi che compongono il nodo del pescatore.
    Nodo di Carrick: Carrick in irlandese significa roccia e questo nodo, molto
    solido, serve per unire corde di almeno 20 mm di diametro, sottoposte a
    sforzi considerevoli. Il nodo di Carrick va completato con due piccole
    legature a fasci.
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    NODI DI SALVATAGGIO
    Nodo Bolina o Gassa D’amante o cappio del bombardiere: Nodo utilissimo
    quando qualcuno dei nostri amici si trova in fondo ad un burrone e dobbiamo
    tirarlo su. esso forma un cappio che non scorre. Era il nodo degli
    arrampicatori prima che venissero inventati i moschettoni.
    Nodo Bolina doppio, o Gassa D’amante doppio o Doppiocappio del
    bombardiere: Ha gli stessi impieghi del bolina semplice, ma è molto più
    efficace perché ha due anelli che sostengono meglio una persona.
    Nodo del tessitore: Può servire come sedile, come nodo di ancoraggio, o per
    accorciare una corda. Utilissimo in caso di soccorso.
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    NODI DI ANCORAGGIO
    Nodo Galera: Nodo scorrevole. E’ utile per costruire una scala a pioli, per
    fare un pacchetto, per impedire al tappo di uscire dal collo di una bottiglia
    (l’ansa passa al disopra del turacciolo, i due capi della corda si uniscono poi,
    sul tappo, con un nodo piano). Usato anche per fissare dei bastoni o dei
    picchetti ad una corda (ai terminali fare un nodo paletto).
    Nodo Paletto: E’ molto solido ed è facile e rapido da sciogliere. Serve per
    legare una fune ad un palo e come nodo iniziale e/o finale per le legature.
    Nodo Bocca di Lupo: É il più semplice tra i nodi di ancoraggio: serve per
    appendere un carico o per ancorare una corda ad un punto.
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    NODI DI ACCORCIAMENTO
    Nodo a otto o Savoia oppure Dell’amore: Per accorciare di poco una corda
    o per impedire che essa si sfili da un anello o da una carrucola. Per fare una
    corda per arrampicate.
    Nodo Margherita o Gamba di Cane: Per accorciare o per tendere una corda
    sottoposta a tensione costante, senza tagliarla e senza staccarne le
    estremità. Per rinforzare un tirante logorato.
    Nodo Testa di Turco: Serve come ferma fazzoletto. Se lo stringi fino in fondo,
    puoi farne un portachiavi o un bottone. É il portafazzolettone più famoso al
    mondo.
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    CONCLUSIONE
    In conclusione, nella guida “IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI): cosa fare per prepararsi alla guerra
    o ad una crisi internazionale”, abbiamo fornito una serie di preziosi consigli e
    strategie per affrontare situazioni di emergenza e incertezza. Tuttavia, è
    fondamentale sottolineare che l’attuazione di tali suggerimenti spetta
    interamente alla persona stessa.
    Ricordiamo che la prevenzione è sempre la migliore strategia: è preferibile
    mettere in atto misure preventive piuttosto che dover fronteggiare le
    conseguenze di una crisi imprevista. Ognuno di noi ha la responsabilità di
    iniziare fin da oggi a prepararsi per il futuro, sia esso caratterizzato da
    situazioni di guerra, crisi internazionali o altre emergenze.
    Nel contesto della preparazione per situazioni di emergenza o crisi
    internazionali, vi sono diverse azioni prioritarie da intraprendere per
    garantire una maggiore sicurezza e resilienza personale.
    Tra queste, le prime tre attività cruciali sono:
  147. Ottenere il passaporto:
    Possedere un passaporto valido è fondamentale in caso di necessità di
    evacuazione o fuga rapida da una zona colpita da conflitti o crisi. Un
    passaporto in regola può essere essenziale per accedere a rifugi sicuri
    all’estero o per richiedere assistenza consolare da parte del proprio paese
    d’origine. È pertanto consigliabile assicurarsi di avere un passaporto valido e,
    se necessario, rinnovarlo in anticipo per evitare ritardi e complicazioni
    durante un’eventuale emergenza.
  148. Sistemare la propria situazione finanziaria:
    Durante una crisi, le risorse finanziarie possono diventare cruciali per
    garantire il proprio sostentamento e quello dei propri cari. È consigliabile
    quindi assicurarsi di avere un fondo di emergenza adeguato e di diversificare
    gli investimenti in modo da ridurre al minimo il rischio finanziario. Inoltre, è
    utile tenere conto della possibilità di restrizioni bancarie o di accesso ai fondi
    durante periodi di instabilità, pertanto è consigliabile tenere una piccola
    quantità di contanti liquidi a portata di mano.
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  149. Effettuare scorte di cibo e medicinali:
    In situazioni di crisi, l’accesso a beni di prima necessità come cibo e
    medicinali potrebbe essere compromesso. È pertanto consigliabile preparare
    un’adeguata scorta di alimenti non deperibili e di medicinali essenziali per
    garantire la propria sopravvivenza e quella della propria famiglia in caso di
    interruzioni nei servizi o di difficoltà nell’approvvigionamento. È importante
    tenere conto delle esigenze dietetiche e mediche specifiche e assicurarsi di
    avere abbastanza scorte per un periodo prolungato di emergenza.
    Queste prime tre azioni costituiscono un punto di partenza fondamentale per
    la preparazione personale in vista di situazioni di emergenza o crisi
    internazionali. Tuttavia, è importante ricordare che la preparazione completa
    e efficace richiede un approccio olistico e la considerazione di una serie di
    fattori, tra cui la sicurezza fisica, la protezione dei beni materiali e la gestione
    delle relazioni sociali e comunitarie.
    Ricordiamo infine che la resilienza e la preparazione personale sono aspetti
    cruciali per affrontare qualsiasi situazione difficile. È il momento di agire, di
    mettere in pratica i consigli dati e di costruire le basi per un futuro più sicuro
    e stabile.
    Guida: IL PIANO DI EVOLUZIONE IN AMBIENTE AEREO ( AMACA VALBONESI) Pagina 255 di 256

    Link utili
    Ecco i link utili per accedere ai contenuti della guida
massaggio in palla
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la nostra sede a via bellot 44 roma tel 3294167403 per le uscite

USCITE A VELA GIORNALIERE

USCITE GIORNALIERE IN BARCA A VELA LIGURIA Genova + VENEZIA

Programma di massima delle uscite giornaliere in barca a vela
con massaggio e yoga in amaca Liguria + Venezia
La “giornata tipo” delle gite giornaliere in barca a vela
con massaggio e yoga in amaca inizia con l’imbarco in mattinata seguito da un breve briefing per presentare la barca e introdurre l’equipaggio alle manovre di base della navigazione a vela per poter navigare in sicurezza. Una volta verificato il meteo per definire la miglior destinazione, si è pronti per partire: l’escursione giornaliera in barca a vela prevede una prima fase di navigazione al mattino,
i massaggio aereo e mini corsi di yoga in amaca una sosta in rada per il pranzo e qualche ora di counseling su amaca relax per risolvere tutti i vostri desideri e si concluderà con la navigazione pomeridiana e il rientro in porto al tramonto per l’aperitivo.

Le escursioni giornaliere in barca a vela sono aperte a partecipanti di qualsiasi età ed esperienza, e la formula dell’uscita in giornata le rende un’attività particolarmente indicata per partecipanti alla prima esperienza: se avete paura di soffrire il mal di mare o di non riuscire ad adattarvi facilmente alla vita a bordo, le gite giornaliere in barca a vela con massaggio e yoga in amaca vi offrono la possibilità di provare questa esperienza senza eccessivi vincoli e di apprezzare al meglio il piacere della navigazione. L’attività è aperta sia a singoli iscritti che a gruppi.
Il numero minimo di partecipanti per confermare le escursioni giornaliere in barca a vela è di quattro persone.

Inoltre possiamo creare su richiesta degli itinerari e programmi personalizzati in base alle vostre esigenze, permettendo all’equipaggio di godere appieno della sensazione di libertà che solo l’andar per mare può dare.
Ti è piaciuta l’uscita giornaliera in barca a vela? Perchè non provare allora il week end in barca a vela scegliendo una delle nostre numerose soluzioni.

i miei allievi .. in giro per il mondo ...

Uscite in barca giornaliere nel mare di Roma (Ostia)!

Uscite serali al tramonto con aperitivo!

Lunedi, martedì , mercoledì , giovedì, venerdì   barca a VELA
con massaggio e yoga in amaca !

Corso di
con massaggio e yoga in amaca e corso ancora
fitness in amaca (1 giorno – clicca)

uscita a vela a Roma di un giorno Collegamenti:

delle uscite giornaliere  a vela a Ostia – Roma

Uscite serali con aperitivo

Prezzi delle Uscite a vela di un giorno

Uscita Regalo: Regala e regalati un’emozione!

un’uscita in barca a vela con massaggio in amaca sul boma e yoga della risata è un regalo bellissimo!

Non sei mai salita su una barca a vela?

Vuoi solo goderti un giorno di relax al sole e al vento?

Vuoi imparare la tecnica della navigazione a vela?

Vuoi provare l’emozione di essere al timone di una  barca a vela con massaggio in amaca sul boma e yoga della risata?

Vuoi fare pratica nelle manovre a vela?

 Idea Regalo uscita a velaUn’Idea REGALO ORIGINALE? Regala un’uscita in barca a vela con massaggio in amaca e yoga aereo sulla barca in navigazione!

Insomma, per qualsiasi motivo tu voglia salire su una barca a vela, partecipa alle uscite a vela giornaliere a Ostia della associazione barca a vela con massaggio in amaca sul boma e yoga della risata!

In questa pagina puoi trovare il calendario delle uscite in barca a vela con massaggio in amaca sul boma e yoga della risata a Ostia a breve termine e il tipo di uscita.

Uscita giornaliera a vela di un giorno a Ostia

Le uscite in barca a vela con massaggio in amaca sul boma e yoga della risata giornaliere si possono effettuare nei weekend o nei giorni feriali.

Nella bella stagione le uscite a vela nel weekend si organizzano con preavviso di 2-3 giorni mentre per i giorni feriali, da lunedì a giovedì, si possono programmare con maggiore anticipo.

Il lunedi, martedì , mercoledì , giovedì, venerdì  è il giorno standard delle uscite a vela nei giorni feriali.

Il calendario delle uscite a vela di un giorno riportato sotto viene regolarmente aggiornato.

Se vuoi puoi ricevere gli aggiornamenti delle date sul tuo cellulare tramite whatsapp:

INVIACI il tuo numero ed inserisci il nostro (3294167403 ) nella tua rubrica telefonica (altrimenti il msg non arriva).

Potrai cancellarti in ogni momento.

uscite a vela regalo di un giorno a Roma - OstiaCOSTO DELLE USCITE A VELA GIORNALIERE

Le uscite a vela giornaliere costano 45 euro a persona per la prima uscita (comprendono la tessera associativa) e 35 euro le successive nell’anno in corso.

Senza fare la tessera l’uscita costa 40 euro a persona.

Occorrono almeno 5 adesioni per poter dare conferma, massimo si esce in 8-10 persone + lo skipper-istruttore.

E’ anche possibile uscire un giorno in barca con un proprio gruppo al di sotto del numero minimo di partecipanti e senza altre persone aggiunte: in questo caso concorderemo direttamente un prezzo forfettario. Il prezzo delle uscite a vela a forfait nei giorni feriali è generalmente più economico. Per situazioni particolari offriamo prezzi particolari!

Se ti vuoi aggregare ad altre persone cercheremo noi di formare un gruppo per raggiungere il numero minimo di partecipanti per poter effettuare l’uscita in barca a vela.

Nel periodo invernale il costo delle uscite è di euro 35 per i non soci, euro 30 per i soci.

Uscite a vela giornaliere didattiche

Le uscite giornaliere a vela sono, per chi vorrà imparare la tecnica della vela, anche uscite-scuola: si imparano i primi rudimenti teorici, si può condurre l’imbarcazione al timone e si possono toccare aspetti specifici secondo la propria preparazione ed esperienza. Il tutto nel piacere rilassato della navigazione a vela.

Pranzo al sacco, se le condizioni lo permettono si può organizzare un aperitivo in navigazione oppure dopo essere rientrati all’ormeggio.

Orari delle uscite giornaliere

Orario Invernale: 10:30-15:30 circa

Orario Estivo-2 possibilità: 9:00-13:30 oppure 14:00-18:30

USCITE A VELA CON APERITIVO AL TRAMONTO  (per info e date clicca QUI)

Uscita a vela con aperiivo al tramontoLe uscite a vela con aperitivo al tramonto si effettuano nel periodo estivo (a richiesta anche nel resto dell’anno).

Prezzo Uscita con aperitivo: 25 euro per i soci, 30 non soci.

Imbarco a partire dalle ore 18:00

Un ottimo modo per iniziare il fine settimana nella suggestione del mare al tramonto a vela.

Condizioni Meteo E’ lo skipper-istruttore a decidere se ci sono le condizioni meteomarine adatte all’uscita a vela. La verifica finale delle condizioni presenti è fatta sul posto al momento dell’appuntamento. Nel caso non si esca per meteo avverso nulla sarà dovuto. Nuvolosità o minaccia di pioggia non sono considerati motivi sufficienti per non presentarsi all’appuntamento. In caso di disdetta a meno di 24 ore dall’appuntamento sarà comunque dovuto il 50% dell’importo.

Le uscite a vela si svolgono davanti al litorale romano senza una meta particolare, l’itinerario lo decide il vento! Imbarco al Porto di Roma (Ostia), o dalla vicina foce del Tevere, lato Ostia, il porto naturale di Fiumara Grande.

E’ possibile uscire anche nei giorni feriali. Siamo disponibili ad uscire in barca a vela con massaggio in amaca sul boma e yoga della risata anche nei giorni feriali, con preferenza ai giorni dal lunedì al lunedi, martedì , mercoledì , giovedì, venerdì  (a partire da marzo  indistintamente in tutti i giorni)!

PRENOTA oppure CONTATTACI  3294167403 e organizzeremo insieme.

LE PROSSIME USCITE GIORNALIERE IN BARCA A VELA

un giorno a vela a Ostia – 2019